Curatori: Marta Gargiulo, Massimo Scrocca
Artista: Skeme
Esibizione dal 9 Maggio al 24 Maggio 2013

Curatori: Quali sono le tue origini? Dove sei nato?

Artista: Sono nato nel quartiere del Bronx di New york City a metà degli anni ’60. La mia bellissima madre era soprannominata “Bumpy”, come il famoso gangster di Harlem: Bumpy Johnson; lei è cresciuta a Harlem tra la 116esima strada e Lenox Avenue, mentre mio padre, originario delle Barbados, emigrò negli Stati Uniti alla fine degli anni 50. Sono stati entrambi dei genitori amorevoli che hanno provato in tutti i modi a mettermi e mantenermi sulla buona strada. Purtroppo il destino e io avevamo piani diversi….

Curatori: Avevi altre tag prima di Skeme, quella con cui sei passato alla storia?

Artista: Prima di diventare un writer esperto usando il nom de plume SKEME, avevo due nomi da toy: Spivey e Cheerios, entrambi i quali non ricordo con piacere.

Curatori: Per trovare il giusto lettering quali passi hai dovuto compiere?

Artista: Sono stato abbastanza fortunato da nascere in un contesto urbano, che era ed è ricchissimo di storia, tradizione e cultura contemporanea. I treni delle linee 1 e 3 si scambiavano regolarmente e siccome io vivevo vicino alla linea 3, masterpieces di Tean 5, Kade 198, Chain 3, Kool 131 e Part 1 furono l’ispirazione per la mia idea di quello che un burner doveva essere. Nel 1979, quando ho iniziato a guardare seriamente i Graffiti, questo gruppo elitario di writer stava bombando la linea 1 Broadway con delle produzioni che hanno dettato legge per quanto riguarda tecnica esecutiva e stile. I lavori della The Death Squad (TDS) e dei The Magnificent Team (TMT) non conoscevano rivali e non li avrebbero temuti per un bel pò di tempo, anche se altri pionieri come Phase2 e Riff170 diedero contributi fondamentali e definitivi allo sviluppo di lettere e concetti, gli stili della TDS e TMT sono i moderni prototipi del Wild Style newyorchese.

Skeme - 3 Yard King

Curatori: Hai iniziato con il bombing? Cosa significava scrivere il proprio nome illegalmente negli anni ‘80?

Artista: Il bombing può avere 3 connotazioni: una può semplicemente voler dire andare a fare graffiti; la seconda può delimitare uno specifico lasso di tempo o periodo in cui sono stati fatti dei danni seri e in un ultimo il bombing è stato usato per distinguere lo scrivere sugli interni dallo scrivere sugli esterni. Detto questo, tutte e tre queste definizioni mi appartengono. Il bombing negli anni ‘80 era un modo per un ragazzino della periferia di essere famoso, era machismo e bravate mescolati all’acciaio. Era la nostra affermazione politica, era la nostra voce, il nostro stile di vita.

Curatori: Quando sei entrato in una yard per la prima volta?

Artista: La prima volta fui portato da un buon amico che scriveva Mr.Mean (TMT) al lay-up “One Tunnel” della linea 1. Questo lay-up era situato tra la 145esima e la 137esima su Broadway, al di sotto del livello stradale. Mr Mean ed io eravamo stati amici per circa un anno senza che nessuno di noi sapesse che l’altro scriveva. Un giorno per caso lui mi vide disegnare a casa mia e mi chiese cosa stavo combinando…..Io gli risposi che stavo facendo Graffiti e lui si mise semplicemente a ridere, chiamandomi toy. In effetti, ero talmente un toy da non sapere nemmeno cosa significasse. Poi ci siamo messi a chiacchierare e ho scoperto che lui era un writer esperto che sosteneva di conoscere molti dei writer che io ammiravo, così mi sfidò a spostare il mio nome dalla carta ai treni. Un giorno lavorativo di autunno del 1980 abbiamo colpito il lay-up 1 intorno alle 23. La prima volta che ho scritto il mio nome ero ipnotizzato dalle colate di colore che lentamente scendevano dal mio tag, la sensazione che hai la prima volta è simile a quella che hanno coloro che si fanno di eroina o fumano crack…spendi il resto della tua vita provando a riprodurre quel primo sballo! Da quel giorno in poi ero dipendente e sapevo che era una cosa che avrei voluto fare per sempre.

Curatori: So che hai fatto parte di molte crew, ora in quale sei? Quali crew hanno avuto grande importanza nella tua vita artistica?

Artista: Si, sono stato introdotto in: TMT da Tean e Kade, TNT da Phade, INDS da Phase2, TDS da Kool131, TED da Smily149 (Rip). Mi hanno anche detto di scrivere 3YB e TC5 e un pò di altre crew, quindi le mie appartenenze sono molte, legittime e possono essere rinforzate. Ci sono anche altre crew invece in cui sono stato inserito, nelle quali non scrivo, perché non credo necessariamente all’autorità di alcune persone a reclutare nuovi membri. TMT A VITA!

Curatori: Quando hai fatto il tuo primo pezzo su un treno? Cosa hai pensato subito dopo?

Artista: Il mio primo pezzo è stato nel 1980, uno striminzito Skeme e Mean3, interni blu e outline rosse, di cui ho solo foto brutte e lontane. Ero molto soddisfatto, ma sapevo di dover migliorare. Dopo aver finito il mio primo pezzo, sono andato a lavoro progettando immediatamente il prossimo che avrei voluto fare. Il secondo fu un pezzo dial, con un puppet fantasy al posto della E. Si può chiaramente vedere la mia inesperienza nell’incapacità di far connettere le linee, un problema a cui ho ovviato mettendo delle sfumature colorate dove le linee si sarebbero dovute intersecare.

Curatori: Chiunque conosca Skeme conosce la 3 Yard, ci puoi raccontare qualcosa di divertente che è successo lì?

Artista: Ahhh…..quante storie andrebbero raccontate sulla 3Yard. Le storie migliori sono le storie delle retate. Una otte stavamo dipingendo nella 3 yard insieme a dei tizi di due crew relativamente nuove, i Ball Busters e alcuni della Fast Breaking Artists (FBA). Airborne, Baby Rock, Dez e Io, insieme a una ventina di altri writer ci stavamo dando da fare, stavo dipingendo quando con la coda dell’occhio ho visto uno sbirro in uniforme che camminava verso di me di soppiatto, aveva le mani protese verso di me ad un massimo di due metri di distanza. Appena l’ho visto ho urlato RETATA!!! e mi sono buttato tra i binari. Le persone intorno a me si sono sparpagliate in tutte le direzioni, molti di quelli che non conoscevano bene la yard giravano in cerchio non sapendo dove andare. A quel punto, i binari che portavano alla fermata della 145esima erano stati bloccati dai poliziotti, e sicuramente correre verso la stazione era una cattiva idea….questo lasciava solo un uscita che era un buco tagliato nella recinzione all’altezza di circa due metri e largo un metro. Per arrivarci dovevi fare un salto tipo parkour in corsa usando il muro per saltare più in alto per aggrapparsi al bordo e sollevarsi, fortunatamente ero già abbastanza alto e non ho mai avuto grossi problemi con questo tipo di ostacoli, riuscii ad arrivare al buco e a sollevarmi ed uscire fuori. Poco dopo, Dez provò a saltare verso il
buco scappando da un poliziotto che gli era dietro di poco, riuscì a saltare e a sollevarsi, era quasi fuori dal buco quando lo sbrirro appendendosi alle sue gambe provò a ritirarlo giù nella yard, mentre altri sbirri gli davano delle manganellate sulle gambe…. A quel punto ho acchiappato Dez e l’ho trascinato fuori dalla morsa dei poliziotti, e il resto è storia, siamo amici da allora. Non so se considererei questa storia divertente, ma sicuramente ci abbiamo riso su molto!!!

Curatori: Chi ha dipinto con te nella 3 yard?

Artista: Il mio primo e più importante compagno è stato Dez. Ho dipinto anche con Pore1, Blazer, Agent, Seen (TC5), Mean3, Pain, Airborne, EN005 (RIP), Mr Mean, Tac147, Push, Seap, Spank, Daze, Tean, Kade, Kase2, Part, Chain, Kool, e Phase 2.

Curatori: Ho visto su internet un’intervista con tua madre che raccontava di te che non tornavi a casa la notte per dipingere…cosa ha significato per tua madre avere un figlio che realizzava graffiti quando erano sconosciuti alla maggioranza delle persone e soprattutto cosa ha significato per te essere quel figlio?

Artista: Sicuramente non sono mai stato molto rispettoso di mia madre e della sua casa; non le ho mai mancato di rispetto apertamente nè a parole nè fisicamente, però andavo e venivo a mio piacimento da casa dall’età di 15 anni, dal momento che ho scelto di scrivere. Quando sei giovane non capisci le sofferenze che fai sopportare ai tuoi genitori, è come se avessimo una visione parziale, sei come un soldato che deve completare una missione a tutti i costi. Dall’altro lato, come individui bisogna fare ciò che il nostro cuore ci dice, abbiamo tutti diritto e dovere di formare il nostro destino, quindi in effetti non c’era nulla in quel momento che mi avrebbe potuto fermare dal fare graffiti tranne la morte.

Curatori: A quale stile fai riferimento maggiormente?

Artista: Direi che il mio stile è un ibrido tra TMT e TDS, Tean5, Kade198 e Chain3 (TMT) insieme a Kool131, Part1 e Noc167 (TDS) erano i maestri di stile più forti del mio tempo. Anche Kase2 era molto bravo e mi ha influenzato, ma consideravo il suo Computer Rock Style troppo avanzato per me. Ovviamente non voglio escludere i pionieri che hanno aperto la strada ai miei ispiratori, ma personalmente non ho visto molti dei loro vagoni dipinti, perché erano già stati cancellati ai tempi in cui ho iniziato a scrivere e a guardare i treni.

Curatori: Quale è il tuo rapporto con la polizia? Ci sono esperienze dirette che hai avuto?

Artista: Crescendo come un giovane nero in qualunque periferia, praticamente nasci con una predisposizione a non amare la polizia. Per me è stato lo stesso! A noi non piaceva la polizia, non la rispettavamo, non ci parlavamo e non ci fidavamo di loro, era la diretta rappresentanza dell’autorità e dell’establishment…. e tutto il senso dei graffiti era sfuggire e sfidare l’autorità, esprimendo se stessi a ogni costo, anche se questo significava farsi male, finire in galera o morire. Solitamente guardavamo la polizia con odio e disprezzo.

Curatori: C’è una storica foto che ti ritrae mentre corri sopra a un treno, che era successo? Ti trovavi nella Ghost Yard?

Artista: Henry Chalfant e Martha Cooper erano lì quel giorno a fare degli scatti,quella foto specifica di cui parli non è in una yard, ma su una piattaforma sopraelevatamentre il treno usciva dalla stazione nel Bronx. Ho corso dall’inizio alla fine dei 10 vagoni mentre usciva dalla stazione e poi mi sono aggrappato a una sbarra sovrastante all’ultimo momento. La volta in cui ho corso sui tetti della Ghost Yard era durante una retata diurna
in cui uno sbirro in uniforme mi ha inseguito sul tetto, quando è arrivato in cima continuava a provare a saltare sul treno dove mi trovavo, ma ero troppo veloce e agile così ogni volta che lui saltava dove stavo, io semplicemente saltavo sulla carrozza che precedeva o che seguiva. Potevo vedere altri writer che correvano e che venivano inseguiti e sembrava di essere in un film di Charlie Chaplin o dei Keystone Cops (famosa serie americana su dei poliziotti incompetenti). Il suo grosso cinturone d’ordinanza, i pantaloni stretti e le scarpe a suola rigida non gli permettevano di starmi dietro. Poi ha cominciato a minacciarmi su come mi avrebbe picchiato nella volante mentre mi portava in caserma se non mi fossi arreso, così gli ho riso in faccia e ho giocato al gatto e al topo fino ad annoiarmi, alla fine sono scappato dal treno e ho fatto un salto di 4 metri che lui non era intenzionato a fare….sono caduto a terra e sono corso via, voltandomi e ridendo e dalla yard sono scappato in strada e sono saltato sul primo treno per casa.

Curatori : Chi sei oggi nel mondo dei graffiti?

Artista: Sono Skeme. È stato interessante tornare dall’esercito dopo quasi 30 anni e vedere diverse persone che provavano a scrivere il mio nome. Dicono che l’imitazione è la più grande lusinga, ma nei graffiti lo chiamiamo biting e non è considerato una cosa positiva. C’è solo uno Skeme e quello sono io, Punto! I graffiti nascono dall’originalità, quindi trovati il tuo nome!

Skeme